Il reperimento della finanza a sostegno della struttura organizzativa

A cura di Damiano Cavalieri

E’ evidente, come detto dai colleghi nei precedenti articoli, che per le Pmi e per le aziende italiane, è imprescindibile avere un occhio di riguardo e un focus particolare, su tutti i bandi che usciranno nel contesto del PNRR, vista la quantità di fondi che tali opportunità porteranno.

Alla data in cui viene scritto questo articolo, diversi sono però i punti “nebulosi”.

Esemplare è la situazione venutasi a creare con il cosiddetto bando “Parco Agrisolare”.

Tale opportunità, in un momento macroeconomico come quello attuale (crisi energetica), darà importanti aiuti alle aziende (in questo caso del settore agricolo, ma pur sempre pmi) che vogliono installare impianti fotovoltaici (e contestualmente, ad esempio, anche rimuovere coperture in amianto, che sono presenti in un numero ahimè molto importante di aziende agricole).

E’ notizia di fine marzo (Mipaaf – Firmato dal Ministro Patuanelli il decreto ministeriale che fornisce le direttive necessarie all’avvio della misura “Parco Agrisolare”. (politicheagricole.it)  che il ministro Patuanelli ha firmato il decreto attuativo ma a fine giugno ancora non è stato pubblicato il bando perché in attesa di approvazione da parte della Commissione Europea.
Dalle prime indicazioni si possono ricavare alcune info su chi ne può beneficiare, quali siano gli interventi e le spese ammissibili, ma si rimanda al bando per avere una serie di informazioni essenziali (data apertura, chiusura, tipo di procedura e altro ancora).

Il decreto attuativo può già far capire se sia, per il piccolo imprenditore (o in questo caso per l’imprenditore agricolo), interessante o meno.

Ma la realtà è che tutti gli elementi per decidere o meno se percorrere questa opportunità di finanza agevolata, si hanno alla pubblicazione del bando.
E come detto anche nel precedente articolo del tavolo finanza e controllo (“Adeguati assetti organizzativi”, 15 giugno), spesso ci si trova davanti a bandi interessanti ma che danno tempi ristrettissimi per parteciparvi (nonché una serie di requisiti, spesso e malvolentieri ostativi).

Non bisogna dimenticare che la finanza agevolata è un aiuto per le aziende che debbano fare investimenti (e quindi è condizione sine qua non, essere nella condizione di poterli sostenere questi investimenti!).

Ma come detto sempre nel precedente articolo, se ci fosse più chiarezza iniziale, un imprenditore saprebbe con maggior sicurezza, di poter contare su questo tipo di aiuto (o di avere concrete possibilità di accedervi), ai fini della propria programmazione.

Altro caso esemplare è la misura “Transizione Digitale ed Ecologica delle PMI e Mid Cap con vocazione internazionale”: si trattava di un importante finanziamento (erogato da Simest) ma anche di un contributo a fondo perduto, per gli investimenti delle aziende in termini di digitalizzazione (per il 50%) e per gli investimenti volti a promuovere la sostenibilità e competitività sui mercati internazionali (restante 50%).

Il bando è uscito, approvato dal cosiddetto “Comitato Agevolazioni”, a metà/fine Aprile e tra l’altro in questo caso si è verificato un anticipo della dead line, originariamente prevista per il 31 maggio.

La presentazione delle domande per tale bando, era dalle ore 9.00 del 3 maggio 2022 fino alle ore 12.00 del 10 maggio 2022 (con una preapertura del portale il 27 aprile per il caricamento mentre l’invio della domanda era possibile solamente dal 3 maggio), salvo esaurimento risorse: appare chiaro che la finestra temporale così stretta fa sì che le aziende che sono già pronte, anche a livello di documentazione richiesta, alla data di apertura del bando possono accedervi mentre è praticamente impossibile in qualche giorno produrre tutto quanto richiesto dai vari bandi. Ed è fondamentale anche provvedere all’inoltro della domanda per l’agevolazione prima possibile e soprattutto prima che le risorse stanziate vengano esaurite.

La riprova è che alle 14.10 del primo giorno di apertura del portale, quest’ultimo sia stato chiuso da Simest per esaurimento fondi (anche in questo caso, un click day mascherato).

Su tale bando si è verificata poi una situazione che non è rara (come accaduto ad esempio già più volte per la Nuova Sabatini) e cioè la riapertura del portale (in questo caso il 12 luglio), dopo il rifinanziamento e lo stanziamento di nuove risorse.

Si potrebbe dedurre da queste considerazioni un’inversione di tendenza rispetto al passato: l’Italia è da sempre stato un paese tra i meno virtuosi nell’intercettare e spendere i contributi comunitari.

Il timore fondato è però che solamente le aziende più strutturate siano in grado di ottenere questi contributi e che la stragrande maggioranza delle Pmi italiane potrebbe risultare tagliata fuori.

Viste le risorse però che il PNRR erogherà, è un must per le PMI italiane organizzarsi per, quanto meno, tenersi costantemente informati sulle possibilità che verranno. Avvalersi di consulenti specializzati, delle associazioni di categoria, dei players del settore, fare network, banalmente registrarsi e utilizzare anche  tutti i servizi informativi, spesso anche gratuiti, che si trovano in rete, previa registrazione.

Solamente in questa maniera si potrà mettere in moto (e nei tempi utili) la macchina organizzativa che può portare all’ottenimento dei contributi.

 

 

Conclusioni

L’opportunità di sviluppo legata al PNRR rappresenta un’occasione epocale per rinforzare la struttura organizzativa delle nostre PMI, che rappresentano il 92% delle Imprese italiane e occupano l’80% dei lavoratori.

La consulenza strutturata o l’apporto di Temporary o Fractional Manager ad alto contenuto professionale e costi ragionevoli possono contribuire fortemente ad aumentare la managerialità e a sviluppare la struttura organizzativa delle nostre PMI, al fianco dei nostri Imprenditori, considerati tra i migliori innovatori nel Mondo.

AICIM supporta la grande sfida delle PMI che non vogliano farsi trovare impreparate di fronte alla grande opportunità di fondi strutturali per la ripresa come il Recovery Plan o PNRR e vogliano sfruttare gli strumenti che la finanza alternativa sta mettendo sempre più a disposizione, attraverso strumenti come Business Development System (o BDS) CHECK-ECOFIN-ITC-ADVANCE, in grado di fornire un’analisi di supporto indipendente verso questi percorsi di crescita e di sviluppo organizzativo.