Da anni si ripete come un mantra che le imprese devono innovare.
In tutti i sensi, tanto che esiste una varietà enorme di tipologie di innovazione:
tecnologica, organizzativa, di sistema, di processo, di prodotto, di servizio, strategica, incrementale, digitale, di architettura, di routine, “disruptive”, radicale, di modello, di brand, …
Un mercato globale, competitivo e volatile come quello attuale richiede infatti di più di una innovazione di prodotto e poi di processo, oggetto di uno sviluppo fisiologico su cui le nostre aziende hanno storicamente costruito il proprio successo.
Lo stesso codice della crisi individua una serie di analisi e di misure di prevenzione rispetto ad una molteplicità di insidie cui è esposta un’impresa.
Tutto ciò comporta una sfida non indifferente per la maggior parte delle imprese:
- disegnare una pianificazione strategica sul medio termine con ragionevole certezza di successo, nonostante i sempre più frequenti imprevisti da … prevedere lungo il percorso;
- dotarsi delle competenze e delle risorse per uno sviluppo anche strutturale dell’organizzazione;
gestire il processo di sviluppo verso lidi ancora inesplorati.
Il tutto, come si suol dire, alzando la saracinesca tutte le mattine per raccogliere di che vivere sul breve termine.
Per l’imprenditore si tratta spesso di uscire da zone di comfort e prepararsi ad allargare la propria visione in relazione ad obiettivi, relazioni, metodologie e best practice. Sicuramente interessante, pertanto, che tra le svariate iniziative intraprese per favorire la continuità ed il successo delle nostre imprese, siano state emanate normative aventi come oggetto la gestione dell’innovazione.
Ci riferiamo alle norme UNI EN ISO 56000:2021 “Gestione dell’innovazione – Fondamenti e vocabolario”, alla futura ISO 56001 “Requisiti del Sistema di Gestione dell’Innovazione” e alla UNI EN ISO 56002:2021, che fornisce delle linee guida alle aziende per implementare un “sistema di gestione dell’innovazione”.
Si tratta di norme recenti, ancora relativamente poco note, che, almeno negli obiettivi, vanno pienamente nella direzione di AICIM-AISOM, la cui azione è finalizzata allo sviluppo della cultura di impresa e del management.
Sono pertanto sorte diverse domande, in relazione a:
- utilità ed applicabilità di tali norme alle PMI
- come il modello di sviluppo strategico promosso da AICIM-AISOM possa essere messo in relazione a tali norme, dati gli importanti elementi di complementarità che si intravedono.
Lo abbiamo chiesto ad un esperto in materia.
In un contesto come quello attuale in cui “innovare” per le imprese è un imperativo, farlo bene è ancora più importante.
In questo vengono in aiuto agli imprenditori, ma anche ai professionisti, una serie di norme internazionali che coprono tutte le fasi di una corretta ed efficace gestione dell’innovazione. Sono le norme della serie ISO 56000, che definiscono i principi e le linee guida per la gestione dell’innovazione e coprono tutte le fasi di questo processo, dalla definizione della vision e della strategia, all’implementazione e al monitoraggio dei risultati.
Volendo affrontare i vantaggi che si possono avere nell’applicare in una organizzazione questi concetti, bisogna essere consapevoli di che cosa si intenda per innovazione e cosa sia la sua gestione.
Innovazione non è solamente un’idea brillante oppure qualcosa che abbiamo pensato e vorremmo realizzare, ma è l’implementazione di un nuovo prodotto, servizio, processo, metodo di marketing o di un nuovo metodo organizzativo. In altre parole, l’innovazione nella ISO 56000 si riferisce a un processo di implementazione di un’idea o di una soluzione che rappresenta una novità o comunque un’evoluzione significativa rispetto a ciò che esiste già. Inoltre, come sottolinea la norma, l’innovazione non si limita alle imprese, ma può riguardare anche la società e l’economia nel loro insieme.
Alla base di questo principio c’è la differenza tra “invenzione” e “innovazione”. L’invenzione si può intendere come la creazione di un nuovo prodotto, processo o sistema che però non è reso disponibile, mentre l’innovazione come l’implementazione di tale invenzione in modo efficace per creare valore per l’organizzazione, la società e l’ambiente. In altre parole, l’invenzione rappresenta l’idea o il concetto originale, mentre l’innovazione rappresenta il processo di trasformare quell’idea in una soluzione reale e utile, che porta benefici tangibili. L’innovazione, quindi, include anche il miglioramento e l’adattamento di prodotti, processi o sistemi esistenti per creare un valore aggiunto.
Una “buona” gestione dell’innovazione trasforma il potenziale delle nostre idee e dei nostri progetti in soluzioni che generano valore duraturo per l’organizzazione e gli stakeholder.
Il tutto attraverso un processo sistemico adattivo.
Da qui l’utilità di implementare un processo strutturato di gestione dell’innovazione, applicabile alle tematiche che più interessano le aziende per garantire loro continuità e prospettive adeguate al futuro: migliorare la competitività, l’efficienza, la collaborazione, ridurre i rischi associati all’innovazione e aumentare la marginalità.
Questo è possibile grazie all’implementazione di un “sistema di gestione dell’innovazione” secondo i principi e gli indirizzi presenti nelle norme della serie ISO 56000. Norme che coprono tutti gli aspetti di un efficace processo di innovazione, dalla ricerca e realizzazione di intelligenza strategica (norma ISO 56006), passando per la creazione e gestione delle idee per realizzare concept e soluzioni (norma ISO 56007), arrivando alla gestione della proprietà intellettuale (norma ISO 56005) e alla misurazione del valore generato dalle attività messe in campo dall’organizzazione (norma ISO 56008), fino alla definizione e gestione delle necessarie collaborazioni con partners o altre imprese (norma ISO 56003). Tutto ciò, chiaramente, grazie all’aver implementato un sistema di gestione per l’innovazione, secondo le linee guida operative presenti nella norma ISO 56002 e gli otto principi della gestione dell’innovazione presenti nella norma ISO 56000 “Innovation Management – Fundamentals and vocabulary”:
- Realizzazione di valore: l’innovazione deve creare valore per l’organizzazione, per i suoi clienti e stakeholder e per la società.
- Leader orientati al futuro: i leader devono essere orientati al futuro e sostenere l’innovazione in modo attivo, sfidando lo “status quo”, in modo da uscire al di fuori della propria comfort zone.
- Orientamento strategico: l’innovazione deve essere guidata dalla strategia dell’organizzazione, senza mai perdere di vista il proprio intento di innovazione e sapendo definire obiettivi concreti e misurabili.
- Cultura dell’innovazione: promuovere una cultura dell’innovazione, che favorisca l’idea generation e soluzioni innovative.
- Capacità di sfruttare le intuizioni: essere in grado di identificare e sfruttare le intuizioni per generare innovazione.
- Gestione dell’incertezza: saper gestire l’incertezza e i rischi associati all’innovazione in modo efficace grazie a metodi e strumenti operativi.
- Adattabilità: essere in grado di costruire processi operativi “agili” per affrontare i cambiamenti del mercato, delle tecnologie e dell’ambiente esterno, creando al contempo resilienza.
- Approccio sistemico: adottare un approccio sistemico alla gestione dell’innovazione, che integri tutte le attività correlate all’innovazione e le allinei alla strategia dell’organizzazione.
Bisogna segnalare, inoltre, che gli esperti di innovazione dell’ISO stanno lavorando alla redazione della norma ISO 56001 che definirà i requisiti a cui le organizzazioni devono rispondere per ottenere una certificazione accreditata del proprio sistema di gestione dell’innovazione.
In sintesi, la serie ISO 56000 è uno strumento per supportare le organizzazioni nella gestione dell’innovazione in modo strutturato e sistemico, con l’obiettivo di creare valore per l’organizzazione e per la società nel suo insieme. Bisogna precisare che la normazione, se conosciuta e applicata nel modo per cui è nata, permetterà di instaurare processi che non siano rigidi ma che, al contrario, siano agili, consentendo di essere antifragili per andare oltre la resilienza. Una cultura diffusa di questi concetti all’interno dell’organizzazione è un elemento che non può mancare.
Su questi presupposti, numerose aziende nel mondo hanno deciso di implementare un sistema di gestione dell’innovazione al proprio interno. Senza voler essere esaustivi, pensiamo per esempio a Dewa negli Emirati Arabi, Accenture in Portogallo, Atento in Brasile, OKI in Giappone oppure a tante aziende italiane come Enel SpA, NTT Data Italia SpA, DA.MI srl, 012 Factory SpA Società Benefit, Beesoft.it Srl, Agilae Srl, Villa Chiarugi Srl. Alcune di queste aziende, inoltre, hanno inteso mettersi alla prova facendo valutare il proprio sistema di gestione dell’innovazione da parte di Apave Certification Italia srl, in qualità di organismo di certificazione.
Fondamentalmente si tratta di adottare un approccio strutturato che prescinde dalla dimensione dell’azienda e dal settore di attività, pertanto applicabile con successo anche da parte delle nostre PMI.
Di qui l’intuizione, verrebbe da dire per restare in tema, di importanti punti di contatto tra le norme della serie ISO 56000 e il modello di sviluppo strategico promosso da AICIM-AISOM. Con l’idea che le prime possano supportare la gestione dell’innovazione nelle aziende verso il modello AICIM-AISOM e che il modello AICIM-AISOM possa supportare l’applicazione delle norme della serie ISO 56000 dando priorità ed organicità ai progetti di innovazione da gestire.
Infatti, il modello AICIM-AISOM permette alle imprese, secondo il loro intento di innovazione, di allargare la propria vision, impostare una politica ed adottare una precisa strategia per l’innovazione, partendo dall’analisi del contesto e dei processi dell’organizzazione, definendo gli obiettivi da raggiungere rispetto ad una conduzione non più solo ordinaria dell’azienda, ma anche strategica, comprendendo tematiche come l’aggregazione, la capitalizzazione e la digitalizzazione, così come la gestione dei rischi e delle opportunità.
Con un ulteriore concreto punto in comune: trattando sovente l’innovazione aspetti inediti per l’azienda, l’importanza di disporre di competenze adeguate, focalizzate sull’innovazione.
Come potrebbero essere quelle di un Innovation Manager esperto, magari certificato secondo la norma UNI 11814 e, per lo sviluppo dell’intera impresa secondo il modello di business AICIM-AISOM, esperto nei contenuti e nell’applicazione di tale modello. Ben venga pertanto la diffusione di “Ambassador” capaci di integrare i contenuti di un modello di business adeguato ai tempi con strumenti efficaci di innovazione.
Senza trascurare il supporto che lo sviluppo della Tecnologia Digitale può fornire a prezzi accessibili anche per le PMI.
Si tratta di competenze ancora troppo poco diffuse, che aprono importanti opportunità per le imprese e di sviluppo professionale per consulenti direzionali preparati.
Si prospettano interessanti sviluppi sull’argomento, che trattiamo oggi per la prima volta, sul quale sicuramente ritorneremo.
Oliviero Casale
G.M. UniProfessioni
Innovation Manager certificato UNI 11814
Michele Vanzi
Coordinatore team Innovazione-ICT di AICIM-AISOM